mercoledì 16 aprile 2008

Dopo il voto: parliamoci chiaro..

Alla luce di tutto, con qualche ora di sonno in più post batosta elettorale, si può cominciare a fare qualche considerazione minimamente ragionata su quanto di "politico" accade fra Stagno e Quercianella. Vengo al dunque.

Elezioni politiche e Livorno
La Sinistra perde all'incirca il 14% e, per magia, il PD acquista altrettanto o quasi e và al 54-55% come "ai bei tempi" del PCI. All'uomo-donna qualunque viene da pensare che l'ultras più rifondarolo della curva nord, di fronte alla scelta realistica fra chi possa veramente governare fra Silvio e Walter (anche alla luce di presunte rimonte poi sconfessate amaramente dai dati veri) abbia ovviamente optato per il secondo. A riprova di ciò quello che sta accadendo, ad esempio, a Pisa e Massa laddove soprattutto a Pisa Filippeschi candidato PD non ha raggiunto il 50% e va al ballottaggio. Eppure stando ai dati di Pisa delle politiche il PD il 50% lo poteva garantire. Alla luce di quanto sopra non appare quantomeno un po' presto affermare l'equiparazione e uguaglianza fra elezioni politiche e voto per le amministrative, dicendo che il 54% del PD a Livorno (alle politiche) è un voto che in sostanza premia l'amministrazione locale? Pensa un po', Il buon Veltroni era convintissimo di aver fatto anche un bel comizio.. Anche perché, sempre quel cittadino/a comuni, senza arte né parte e senza presunzione d'intelligenza, potrebbe pensare che in un momento (che dura da molti mesi ormai e si trascina, se si pensa bene, da almeno dieci anni) in cui spesso si sono manifestate critiche verso le modalità e la qualità dell'amministrazione locale (in generale), un atteggiamento del genere possa tornare guardacaso un po' comodo.

Il bilancio sul Partito Democratico dopo i primi sei mesi
Ci siamo, con in mezzo le elezioni non dimentichiamo che ad ottobre 2007 è nato il PD. Ora, trattandosi appunto di partito e non di creatura umana potrebbe essere interessante fare un bilancio oggettivo di questa "novità" che anche a Livorno si è palesata dopo la fusione di Margherita e DS. Tempo fa un mio caro amico, non livornese e poco avvezzo alla politica (almeno a quella che ormai fa schifo anche a me) mi diceva che secondo lui la fusione è venuta così bene a Livorno che neanche si vede la traccia della saldatura. Infatti la cariche dei DS si sono riproposte con esattezza millimetrica anche nel nuovo PD locale. I casi sono due, diceva ancora il mio amico, o vi amate e vi fidate tantissimo o qui qualcuno regge i fili (testuale). Io gli ho risposto che, dato che siamo nell'era del bluetooth, non c'è bisogno neanche dei fili e tutto avviene "wireless".
A questo aggiungo, e smetto anche di scherzare, che a febbraio sono state pure elette due assemblee (comunale e territoriale) che ad oggi non si sono mai ancora riunite nemmeno una volta. La domanda banale sorge spontanea: "Chi decide nel PD a Livorno?" Che se ne sappia i due segretari (Ruggeri e Beltramme) accompagnati, probabilmente e come sembra, da qualche direttivo in prorogatio della vecchia assemblea costituente territoriale quindi, di fatto, senza nessuna autorizzazione o concertazione con la base. Ora, giratela come vi pare, dalle mie parti questa si potrebbe chiamare oligarchia che con la parola democrazia ha poco a che fare (viene male anche la rima). Credo sia opportuno e urgente cominciare subito un confronto partecipato e serio a partire dai circoli su questi temi, altrimenti, senz'offesa per nessuno, ci si prende in giro.

Bilancio di Mandato
In relazione a problematiche, che capisco per carità, di cercare nel voto alle politiche una legittimazione dell'operato a livello locale ci sarebbe un sistema semplice, più volte da molti ricordato, che al di là dei discorsi che si perdono nel vento delle polemiche da pollaio può oggettivamente essere d'aiuto in maniera trasparente. Questo è il Bilancio di Mandato. L'amministratore, il sindaco, soprattutto chi ritiene di aver bene operato e lo vuole far comprendere dovrebbe avere il dovere e l'intelligenza di produrre uno strumento che potrebbe far piazza pulita delle chiacchiere ed essere sicuramente di aiuto ad un politica che, a Livorno, se non cambia "stile" rischia di far morire la città.
Caro Cosimi te lo chiedo da cittadino, il mio è un atto di fiducia. Dacci la possibilità (vera e seria) di capire come sono andati questi tuoi anni di governo. Produci un bilancio di mandato, secondo le varie forme che già si usano in Italia e in Europa. Se hai ragione hai tutto l'interesse a farlo. Io personalmente, per quello che vale, sarò felice di leggerlo senza alcun pregiudizio.

Amministrative 2009 e classe dirigente politica
Primarie. Non rischiamo di tradire i "fondatori" ed elettori del PD. Questa generale esigenza deve venire prima di qualsiasi altra convenienza di piccolo cabotaggio. Alternative? Al momento non se ne vedono anzi, a una prima analisi, si pone il concreto rischio di indebolire il progetto politico del PD a Livorno gloriandosi di un successo elettorale locale senza fare niente per capitalizzare quei voti in più, mi si consenta, che forse in buona percentuale abbiamo solo in prestito.
Detto ciò, questo tema non ci deve però far dimenticare che le primarie, importantissime e fondamentali di per sé, alla fine sono solo uno strumento, non il problema. La problematica vera, soprattutto a Livorno, è quella del ricambio della classe dirigente politica. Si possono fare tutte le primarie che si vuole ma prima dobbiamo capire se esiste un'alternativa, quale sia il processo di selezione (non cooptativo ma partecipativo e inclusivo) se cioè quindi ci sono le persone che siano onestamente in grado di sostituire quella attuale e che, proposte attraverso mezzi partecipativi aperti, possano anche essere votate con libertà e serenità. Nel caso di risposta negativa si potrebbe evidenziare una problematica di ricambio più ampia e che non si può fermare ad un'analisi istantanea e affrettata della situazione. Intendiamoci bene, non è che magari ci si sgola per le primarie e poi alla fine la scelta ci tocca farla, con tutto il doveroso rispetto, ritrovando candidato un Lamberti al terzo mandato (parlo ovviamente facendo un'ipotesi per assurdo e rispettando la qualità della persona). Se si vuole veramente rinnovare è necessario che tutti cominciami serenamente a riflettere.

Un saluto,
Daniele

PS: Ultim'ora Prodi si dimette.
Si sapeva. Più piani di riflessione. Come lui stesso aveva detto (e non solo) la soglia di successo minima doveva essere il consenso al 35%. Siamo sotto. La domanda: fatto salvo il progetto del PD a lungo termine, siamo sicuri che nell'ottica presente quelli da "rifondare" siano la Sinistra Alternativa? Noi no? Anche perchè, se è vero che abbiamo preso molti voti di sinistra secondo la logica del voto utile quelli prima o poi torneranno a casa loro come sta accadendo alle amministrative (a maggior ragione se si andasse verso una nuova, si spera, legge elettorale). Se ci aggiungiamo che abbiamo perso voti dal "lato destro" (classe media verso UDC e Pdl) credo che forse quelli che devono avere più umiltà e reale volontà di costituire una nuova classe dirigente siamo proprio noi del PD.

2 commenti:

Ettore ha detto...

Credo che valga la pena approfondire ulteriormente il quadro. Condivido gran parte delle cose che scrive Daniele. Ma se dobbiamo progettare insieme per il domani, dobbiamo 'rapidamente' cercarne di capire di più e più a fondo. Intanto suggerisco l'analisi di Paolo Natale.

EUROPA - giovedì 17 aprile 2008
Il limite del Pd è al centro
di PAOLO NATALE

Ieri ho presentato molto brevemente i principali spostamenti di voto dalla elezione del 2006 a quella odierna, sottolineando come i principali flussi siano come di consueto rimasti all’interno di ciascuna delle aree politiche, ribadendo la tesi ormai consolidata della difficile permeabilità degli schieramenti.
A fronte di una mobilità complessiva intorno al 27 per cento circa, considerando anche i passaggi verso l’astensione, solamente poco più del 4 per cento dell’elettorato ha mutato il proprio voto “tradendo” la passata coalizione (si arriva a quasi 6 punti tenendo conto anche dei passaggi da e verso l’Udc, che è oggi di fatto estraneo all’area di centrodestra). Vediamo oggi di comprendere cosa ......................

Per visualizzare l'articolo clicca qui sotto:
http://www.europaquotidiano.it:80/site/view_art.asp?id=4184

Ettore ha detto...

Fare un salto anche sui miei blog. Dopo un incontro tra amici, ho cercato di riassumere le mie idee sul risultato elettorale e sul futuro. I blog ai quali rinvio sono: http://labrobet.blogspot.com/ e http://humus.myblog.it/.
Ettore